Contributo unificato in materia di appalti: la Corte di giustizia respinge le contestazioni
La Corte di Giustizia, con la sentenza pubblicata in data 6 ottobre 2015, ribalta le conclusioni dell’Avvocato Generale, smentendo le tesi propugnate dai legali italiani.
In sostanza, la Corte non ritiene che il contributo unificato da versare per proporre ricorso al TAR in materia di contratti pubblici (2.000 €, 4.000 € e 6.000 €, a seconda del valore dell’appalto in causa) rappresenti un ostacolo all’accesso alla giustizia.
Inoltre, la Corte non ritiene ostativa neppure la necessità di un pagamento aggiuntivo in caso di motivi aggiunti, a meno che il giudice nazionale non ritenga che i motivi aggiunti non amplino l’oggetto della controversia: valutazione che pertanto i giudici del TAR dovranno compiere in ogni caso di motivi aggiunti, mentre finora la valutazione era compiuta dagli uffici del Tribunale.
In sostanza, la Corte non ritiene che il contributo unificato da versare per proporre ricorso al TAR in materia di contratti pubblici (2.000 €, 4.000 € e 6.000 €, a seconda del valore dell’appalto in causa) rappresenti un ostacolo all’accesso alla giustizia.
Inoltre, la Corte non ritiene ostativa neppure la necessità di un pagamento aggiuntivo in caso di motivi aggiunti, a meno che il giudice nazionale non ritenga che i motivi aggiunti non amplino l’oggetto della controversia: valutazione che pertanto i giudici del TAR dovranno compiere in ogni caso di motivi aggiunti, mentre finora la valutazione era compiuta dagli uffici del Tribunale.